La strada che congiungeva Roma con
Ardea è menzionata nel
Curiosum Urbis, oltre che da
Rufio Festo, tra le strade che partivano dalle porte di Roma. Si separava dalla
via Appia a breve distanza dalla città e passava per le località oggi note come
Tor Marancia e
Cecchignola fino a raggiungere la Solfarata, all'epoca una pozza di acque sulfuree fredde a 15 miglia romane dalla città. Da qui, la strada procedeva verso
Ardea con un tracciato identico a quello seguito dalla via moderna e a 4 miglia e mezza dall'arrivo, attraversava il
Numicius, probabile nome antico del Rio Torto. La distanza tra Roma e Ardea lungo questo percorso è di quasi 39 chilometri; è erroneamente riportata da
Strabone come 160
stadi (20
miglia romane), mentre
Eutropio riportava solo 18 miglia. Nata come diramazione della
Via Appia Antica, si origina da quest'ultima all'altezza di
Porta Ardeatina e si sviluppa per diversi chilometri nel territorio del Parco omonimo. Dopo aver incrociato con uno svincolo il
Grande Raccordo Anulare, costeggia il
Santuario della Madonna del Divino Amore per proseguire attraverso la campagna dell'
Agro Romano fino alla località di
Santa Palomba, congiungendosi con
Ardea.