Potevate immaginare che le vostre fobie derivano addirittura dai primi giorni di vita? Logicamente non tutte, perchè dipende dalle esperienze di ognuno, ma uno studio scientifico ha dimostrato che c’è un nesso tra le paure più nascoste di mamma e papà e quelle sviluppate in seguito dai figli.
LO STUDIO – I ricercatori Jacek Debiec e Regina Marie Sullivan, del dipartimento di psichiatria infantile e dell’adolescenza della New York University School of Medicine, hanno effettuato delle ricerche per dimostrare come la paura di qualcosa, associata a particolari elementi, possa essere trasmessa dalla madre al figlio fin dai primi giorni di vita. In alcuni bambini, anche estremamente piccoli, specifiche fobie si presenterebbero poi in maniera del tutto scollegata rispetto alle esperienze vissute dal piccolo. Secondo Jacek Debiec la spiegazione risiederebbe proprio nelle esperienze materne che vengono acquisite dal bambino e registrate nella sua memoria. Le riflessioni di Debiec hanno preso spunto da sue precedenti osservazioni effettuate in Polonia sui bambini ormai cresciuti, figli di ebrei sopravvissuti ai campi di concentramento: in questi individui erano riscontrabili disturbi d’ansia e specifiche fobie, ricollegabili a traumi non vissuti in prima persona. Secondo lo psichiatra, il radicamento di queste paure era tale da non poter essere giustificato esclusivamente sulla base del condizionamento ambientale, ossia sui racconti ascoltati durante la fase di crescita: la paura derivava da un’esperienza realmente “esperita” dalla persona.
L’ESPERIMENTO – Tutto ciò è stato confermato grazie a un esperimento sui topi, ai quali è stata somministrata della menta da annusare: alcune femmine hanno imparato a temere l’odore della menta perché, ogni volta che lo percepivano, veniva somministrata ad esse una lieve scossa elettrica. Una volta divenute madri, sono state esposte al medesimo profumo: la reazione di paura associata è stata così trasmessa, come una sorta di contagio, anche ai piccoli. Quindi, in seguito, anche in assenza della madre, i cuccioli dimostravano chiaramente di temere quel preciso stimolo olfattivo che scatenava in essi reazioni di ansia. Non è ancora certo al 100% che sia lo stesso meccanismo anche per l’uomo, ma le probabilità sono alte.