Dalla pagina Facebook del Direttore del Tg2, si apprende della morte di Stefano Campagna, giornalista del Tg1. Marcello Masi ha dato il suo ultimo saluto al collega con queste parole:
“Se ne è andato Stefano campagna. Amico prima che grande collega. Uomo libero dal sorriso contagioso, coraggioso fino alla fine. Se ne va con lui un pezzo della mia vita. Lo piango, e rimpiango il tempo in più che non ho passato con lui. Ti voglio bene Stefano. Ciao amico mio.”
Il giornalista è stato stroncato da una malattia. Nato a Roma il 21 novembre 1962, laureato in Scienze Politiche e giornalista professionista, Campagna ha lavorato in Rai dal 1997, inizialmente al Tg2 e poi al Tg1, dove, sotto la direzione di Clemente Mimun, era diventato conduttore dell’edizione mattutina. Ha anche condotto lo spazio meteo del Tg1. Nel 2012, partecipò al programma di Milly Carlucci “Ballando con le stelle”.
Nel 2007 dichiarò di essere omosessuale a Telegiornaliste.com e lanciò un importante messaggio:
“Io vivo la mia vita con la quotidianità di chiunque altro. Mi limito a non filtrare le parole. Non mi vergogno ad usare il maschile. Io non sono ‘dichiarato’, sono una persona che lavora e che non ha nulla da nascondere. Quella che i benpensanti chiamano ostentazione per me è vita. Mi stupisce che la cosa stupisca. E spero che smetta di stupire. È stata una grande conquista per me poter approdare alla conduzione del Tg1 e voglio sperare che con questo si possa lanciare un messaggio forte a tutti gli omosessuali che vivono la loro condizione quasi con vergogna, nascondendosi”. Nell’ottobre 2009 si rivolse a Chi l’ha visto? Aveva appena scoperto che la mamma Augusta, prima di sposarsi, aveva avuto una figlia dopo aver subito una violenza. La bimba era nata il 27 febbraio del 1953 ed era poi stata affidata ad una famiglia benestante. In quell’occasione, un emozionato Stefano Campagna disse:
“Mia madre non sapeva che io fossi gay, io non sapevo che lei avesse avuto una figlia. [...] Sapere che la propria madre ha subito una violenza è devastante ma vedere in quella cartolina una vita… Era una bambina che oggi è una donna di 56 anni, io la vorrei conoscere, la vorrei veramente conoscere. Da una cosa brutta potrebbe nascere una cosa bellissima e se c’è da chiedere scusa, vorrei farlo io. Qui ci sono due braccia per abbracciarti”. Una lettrice scrisse in studio dicendo di conoscere Gabriella, questo il nome della donna. Purtroppo la sorella di Stefano era morta nel 1977 per una malattia del sangue e ciò causò grande dispiacere nel giornalista, che si sciolse in lacrime.
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