Da sempre la pizza è l’alimento pregiato del nostro Bel Paese. Questo cibo fa davvero gola a tutti e sono pochissime le persone alle quali non piace mangiarla. La pizza fu scoperta nel diciannovesimo secolo a Napoli, in occasione della visita della Regina Margherita di Savoia nella capitale del Regno delle Due Sicilie. Non sapendo come stupirla, l’allora cuoco inventò una ricetta davvero semplice e congeniale: pasta, sugo e scamorza ed uscì qualcosa di veramente strabiliante: la pizza margherita attuale. In realtà, le origini della pizza sono più antiche di circa 50 anni. Questo perché, la neo Italia, voleva appropriarsi del marchio all’insaputa dei re Borboni. Sappiamo ormai da fonti certe che le prime pizze furono quelle “marinare”, chiamate così, appunto, perché inventate e mangiate dai marinari del Regno Delle Due Sicilie.
La qualità della pizza è molto diversa a seconda di dove ci troviamo nel mondo ( ed anche in Italia ). La vera pizza napoletana è l’unica ( Patrimonio dell’Unesco ) a soddisfare i palati di tutto il globo. La sua ricetta è ancora oggi qualcosa di misterioso che i partenopei non vogliono assolutamente divulgare. Riconoscerla è facile ed immediato. Scopriamo insieme, allora, come riconoscere una pizza che sia degna di questo nome.
Per prima cosa: la pizza va cotta a legna. Non esiste altra pizza al di fuori di questa cottura. Le pizze cotte col forno elettrico hanno tutt’altro sapore, per non parlare poi di quelle industriali. La sua superficie deve essere necessariamente piane e a dorso di mulo.
Una vera pizza è conditissima. Se il pizzaiolo ha la manina corta riguardo i condimenti vuol dire che non ha a cuore il palato dei suoi clienti. Il “cornicione”, inoltre, deve essere appena, e ribadiamo, appena bruciacchiato e non si deve assolutamente vedere il minimo segno di farina.
La parte sottostante deve essere cotta e molto malleabile e deve esserci la possibilità di piegarla a portafoglio e farla entrare in una sola mano ( come avviene in tantissimi vicoli di Napoli ). La mozzarella deve essere fumante e filante, non un solo pezzo da metterci sopra. Obbligatorio anche l’uso del basilico naturale.
Se vogliamo valutare l’impasto della pizza dobbiamo far passare almeno 12 ore dopo averla mangiato. Se notiamo un aumento di sete allora vuol dire che l’impasto è stato molto scadente. L’olio deve esser messo in giusta misura ( meglio di più che di meno ). Detto questo possiamo iniziare a valutare la qualità delle pizze che mangiamo. Una buona pizza può esser mangiata anche per colazione e non deve farci rigurgito. Se questo avviene, vuol dire che la qualità è davvero scadente!
fonte: italianosveglia.com