Inoltre, secondo uno studio spagnolo, condotto dai ricercatori dell’Università di Barcellona, in collaborazione con l’ospedale Clinic cittadino e l’Istituto di Salute di Madrid concedersi una pinta di birra al giorno sarebbe come la proverbiale mela, aiuterebbe cioè a levarsi il medico di torno o, quanto meno, a contrastare diabete, ipertensione e chili di troppo. I benefici legati al consumo di birra dipenderebbero dal contenuto di acido folico, vitamine, ferro e calcio di cui la bevanda a base di luppolo fermentato è ricca, abbinato a un tasso alcolico non elevato.
Chiaramente, però, per considerare tale bevanda un toccasana per la salute, occorre levarsi dalla mente lo stereotipo (che purtroppo ha anche riscontri nella realtà) del classico bevitore di birra, cioè colui che consuma una caraffa dietro l’altra, conduce una vita sedentaria e “si ingozza” di qualsiasi schifezza. Poche quantità e un’alimentazione sana, quindi, possono non far rinunciare alla birra anche quanti temono ripercussioni sulla linea. Ricerche scientifiche confermano che il luppolo, ingrediente base della birra, ricco di una sostanza tonica, detta lupolina, svolge un’azione antibatterica che si riflette positivamente su tutto il tratto digestivo, quindi bere birra sarebbe utile per contrastare le fermentazioni intestinali e bloccare il contagio da Helicobacter pylori, che è non solo il responsabile di molte ulcere gastriche, ma anche di tanti inspiegabili gonfiori addominali dovuti a cattiva digestione.
La birra, poi, oltre che con il luppolo, acqua e il lievito, è preparata anche con l’orzo, un cereale ricco di Inulina, che è una fibra idrosolubile. Quando l’inulina arriva nell’apparato digerente funziona come se fosse un probiotico, quindi non viene assorbita dalla mucosa gastro-intestinale e giunge integra nel colon, dove contribuisce allo sviluppo dei batteri cosiddeti “buoni” che colonizzano la mucosa intestinale. Quindi il consumo di birra, logicamente a dosi moderate e mai in abbinamento con fritti e cibi grassi) limita la formazione di fermentazioni e scorie addominali.
La birra non provoca bruschi sbalzi del livello degli zuccheri nel sangue, quindi non dà luogo ad aumento della gligemia, di conseguenza non fa innalzare l’insulina e contrasta l’accumulo di adipe, dandoci quindi una duratura sensazione di sazietà. Combatte la stipsi: se quindi l’intestino è pigro la birra può aiutarlo in quanto fornisce ad esso una sinergia di acqua e sali depurativi che aiutano ad eliminare gas e scorie. Insomma, i benefici della birra dipendono dal fatto che è la bevanda alcolica con il più basso contenuto calorico. È perciò ideale per accompagnare un pasto. Le statistiche confermano inoltre, che chi beve birra regolarmente aumenta del 4 per cento il colesterolo buono. Bevete birra allora, ma sempre con moderazione.