I prossimi attentati dell’Isis potrebbero scatenarsi in Russia: gli obiettivi nel mirino dei terroristi sarebbero Mosca o San Pietroburgo.
Si tratta di un’allerta della quale il presidente russo Vladimir Putin è ben consapevole, così come lo sono i suoi servizi segreti, quell’FSB erede del Kgb che da mesi passa al setaccio tutti i possibili “rifugiati” o gli stranieri in arrivo dall’Europa, respingendo le illazioni secondo le quali sarebbe proprio il Cremlino ad agevolare il rientro nel Vecchio Continente dei cosiddetti ‘foreign fighters’.
Ben nota è del resto l’alleanza tra lo Stato Islamico e i ribelli ceceni, molti dei quali combattono come cecchini proprio a difesa dei territori occupati in Siria e in Iraq dai jihadisti. Il Direttore dei Servizi, Alexander Bortnikov, ha inoltre fatto sapere, dopo gli attentati di Bruxelles di una settimana fa, che finora i possibili attacchi “sono stati scoperti in tempo”, ma che contestualmente ciò non vuol dire che in futuro sarà ancora così.