«A me, come tanti allenatori, piacerebbe la panchina del Napoli. Ma dobbiamo rispettare chi c'è adesso, Mazzarri sta facendo un grandissimo lavoro». Così Diego Armando Maradona tornato in Italia e a Napoli per dimostrare la sua innocenza difronte al Fisco, parla del suo Napoli. «Ci sarà tempo per parlarne. Certo, ho sentito che Roma o Inter vogliono prendere Mazzarri. Magari, quando andra' via...», ha aggiunto alzando la mano e avanzando, scherzosamente, la sua candidatura per la panchina del Napoli. «Non sto pensando alla panchina del Napoli, sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti di Mazzarri, non sono venuto per la sua panchina. Sta facendo un grandissimo lavoro a Napoli», prosegue Maradona che si augura un successo dei partenopei contro la Juventus.
La Juve
«Innanzitutto vorrei che il Napoli vincesse per far sentire il fiato sul collo dei bianconeri. Innervosirebbe la Juventus. Come deve giocare il Napoli? All'attacco sicuramente. Ma con criterio, perchè come ho già detto la Juve con un tiro fa due gol. Io non sono qui per prendere il posto di nessuno. Lasciate tranquillo Cavani. Non fate paragoni con me. Cavani deve pensare alla Juve e a far gol alla Juve». La partita di venerdì può riaprire i giochi scudetto. «Vedo un Napoli ben messo in campo, forse oggi deve essere più attento, più costante, più aggressivo. Ha una mentalità offensiva, la difesa a volte soffre, perché la squadra di Mazzarri ha un dna da squadra che va soprattutto in avanti».
Pelè, questo sconosciuto
Parlando di paragoni 'calcistici' Maradona spiega: «mia madre quando era in vita mi diceva: perchè ti paragonano con Pelè? Tu sei più forte, Pelè giocava contro calciatori che non si muovevano in campo. Paragone con Messi? Io non me la prendo mai, tranne che quando mi paragonano a Pelè. Dice solo stupidaggini. Messi deve essere un giocatore che deve portare la coppa del mondo all'Argentina, ma non sarà facile. L'abbiamo visto l'altro giorno contro il Milan. Quelli che dicono di sapere di calcio affermavano che il Barcellona avrebbe fatto cinque gol al Milan, e invece i rossoneri hanno vinto senza rubare nulla. Hanno bloccato Xavi e Iniesta, fermato Messi. Leo per me è un grandissimo, però io credo di essere sempre il migliore, come diceva mia madre».