Un debito di dieci euro, sarebbe questo il movente dell’assassinio del diciottenne Marco Gentile, studente di Catanzaro, che è stato colpito a morte sabato sera da un ragazzo di un anno più grande, Nicolas Sia, identificato dalla squadra mobile e rintracciato nella notte di sabato nelle campagne del capoluogo calabrese.
Il giovane assassino, difeso dall’avvocato Giancarlo Pittelli, ha confessato il delitto davanti al sostituto procuratore Paolo Petrolo, spiegando di aver agito d’impeto perché Gentile si rifiutava di saldare il debito per l’acquisto di un piccolo quantitativo di hashish.
Nicolas Sia, figlio di genitori separati, ha così dato appuntamento a Gentile ai giardini di San Leonardo, luogo di ritrovo di molti giovani catanzaresi, considerata dagli inquirenti una delle piazze del piccolo spaccio.
Il 18enne era in compagnia di alcuni amici e si è appartato con l’altro giovane per discutere del debito. Poco dopo, è esplosa una violenta lite e i presenti hanno sentito alcune urla, poi hanno visto Sia scappare. Accorsi sul posto da dove proveniva il trambusto, gli amici di Marco Gentile lo hanno ritrovato in una pozza di sangue.
Immediatamente hanno chiamato i soccorsi e i mezzi del 118, vista anche la vicinanza del luogo della tragedia con l’ospedale, sono prontamente intervenuti. Gentile aveva però perso molto sangue e qualche ora dopo il ricovero è deceduto. Recuperata l’arma del delitto, un coltello a serramanico lungo quattro centimetri.
fonte: direttanews.it