Si è presentato in ospedale per un gonfiore alla gola. Marco Fabbris, 23 enne di Adria, è deceduto giovedì mattina attorno alle 13 dopo aver passato 36 ore presso la struttura ospedaliera.
La Procura di Rovigo ha aperto un fascicolo contro ignoti disponendo il sequestro delle cartelle mediche e si appresta ad affidare l’incarico per l’autopsia, che avverrà nei primi giorni della prossima settimana. Una morte sospetta che ha spinto i familiari del giovane, attraverso l’avvocato Federico Bardelle, a fermare l’espianto degli organi del giovane per chiarire le cause del decesso.
Martedì notte Fabbris si era recato al pronto soccorso, assieme alla fidanzata, accusando dolori alla gola. Entrato con un codice giallo, si è sentito male poco dopo perché faticava a respirare. Sottoposto a tracheotomia ed intubato, il 23enne ha avuto uno shock anafilattico ed è andato in coma vegetativo.
Il quadro clinica è poi precipitato fino alla morte cerebrale. I primi accertamenti escludono che la causa del decesso sia a attribuire all’assunzione di stupefacenti. Nel frattempo Antonio Compostella, direttore generale dell’Usl 19, ha dichiarato di essere in attesa della relazione al personale ospedaliero che ha trattato il paziente, per quanto dai primi colloqui coi medici è emerso che le cure prestate al giovane sono state appropriate.