Quale sarebbe l’asilo nido ideale per portarci i nostri figli? Sarebbe ricco di tutta la fantasia, di infinite sfumature di colore, di vestiti sporchi e di manine all’opera. Ecco come sarebbe! Tutto questo in un bosco. L’idea è nata in Italia dalla bellissima intuizione dei fondatori dell’Emilio, insieme l’associazione Manes. il primo asilo in Europa dove i piccoli stanno senza pannolino già dai primi mesi di vita.
Il luogo dove sorgerà questo magnifico asilo è in campagna: Ostia Antica, vicino a Roma, già da questo mese si apriranno le sue porte.
Il modello educativo dell’asilo nido nel bosco nacque in Danimarca negli anni ’50 e fu poi adottato anche in molti altri Paesi europei, quali la Svizzera, l’Austria e il Regno Unito. Questo progetto naturalistico pedagogico è rivolto ai bambini dai 2 ai 6 anni, dove la giornata scolastica si svolge prevalentemente all’aria aperta, tra esperienze dirette e gioco.
Come funziona:
La regola è che non ci sono regole! Si cresce e si impara in mezzo alla natura e non si da retta a vestiti e mani sporche. Insomma un posto dove i bambini possono essere bambini!
Le educatrici, e gli educatori (uomini!), che seguono i bambini danno loro libertà, in questo modo i piccoli, sono davvero liberi di esprimere la loro autonomia, esplorare e scoprire tutto quello che vive nella natura, osservandone il suo ritmo e imparando ad amarla e a rispettarla.
cerchio
Questo primo approccio al mondo dell’educazione, aiuta il bambino ad essere autonomo, ma non tanto per le sue abilità o per esercitare senza alcun aiuto esterno un’attività, bensì per il gusto e il piacere che nasce nell’esplorazione e nella scoperta in modo autonomo.
Sappiamo che i bimbi hanno bisogno di movimento e di esplorare. La loro curiosità è un bisogno fondamentale per la loro crescita, per questo scoprire la vita all’aria aperta è fondamentale per la loro crescita.
Le giornate si differenziano drasticamente rispetto agli statici luoghi dove si sviluppa la vita ludica in asilo, spiegano gli ideatori: “Tra i temi ci sono l’educazione ambientale basata sul rispetto che il bambino avrà della natura, in quanto spazio ludico e il gioco come veicolo didattico e strumento importate sia nel momento dell’osservazione che in quello della progettazione didattica”.
Asilo bosco
Quali sono le differenze che il Ministero della Pubblica Istruzione opta per la scuola dell’infanzia? Gli educatori dell’Asilo nel Bosco hanno posto l’attenzione su alcuni aspetti e dicono: “Sono limitanti e mortificanti in una tipica giornata scolastica di un bambino italiano. In primo luogo ci si riferisce a una buona relazione affettiva educatore-bambino e per questo motivo il rapporto è 1 a 10 circa contro 1 a 25 consigliato dalla legge. E non solo.
L’asilo nel bosco ha il principale obiettivo di consentire al bimbo di esplorare il mondo attraverso il suo corpo e incuriosirlo”In questo, purtroppo, la scuola pubblica in Italia, non è per nulla di aiuto.
In Germania è stato calcolato che questo modello di scuola costa circa l’80% in meno di un istituto pubblica tradizionale – afferma il coordinatore Paolo Mai –. Anche in Italia il risparmio potrebbe essere considerevole, soprattutto per quel che riguarda i costi della struttura. Se il pubblico adottasse questa metodologia, le risorse accantonate potrebbero garantire a un maggior numero di bambini l’accesso alle scuola pubblica, riducendo di gran lunga le liste d’attesa.
Per questo stiamo lavorando ad un protocollo d’intesa con il ministero, la regione, il comune, il X municipio di Roma, l’università di Roma Tre e il corpo forestale perché l’asilo nel bosco possa essere convenzionato con la pubblica.
L’intento, a lungo termine, è quello di diffondere questa metodologia attraverso un processo formativo a tutte le regioni d’Italia il cui territorio è, per sua natura, l’aula didattica più bella e stimolante che si possa avere.fonte: blog.saltoquantico.org