Quando decidiamo di perdere peso la prima cosa che pensiamo di fare è eliminare i carboidrati, considerati i nemici numero uno della dieta. Eliminarli però può far perdere qualche chilo all'inizio ma, sul lungo termine, i chili si riprendono tutti. In realtà i carboidrati sono molto importanti per il nostro organismo e, se assunti nelle giuste dosi, possono anche aiutare a dimagrire. Sono fondamentali per regolare i livelli di glucosio nel sangue e fornire energia al nostro organismo, inoltre il glucosio è un elemento indispensabile per il nostro cervello. Vediamo allora come e se è possibile eliminare i carboidrati dalla nostra dieta o quantomeno ridurne le proporzioni.
È consigliabile eliminare i carboidrati dalla dieta?
Eliminare i carboidrati dalla nostra alimentazione può provocare stanchezza e cali di attenzione dato che, se mancano i glucidi (gli zuccheri che ci forniscono i carboidrati), vengono a mancare le riserve di energia. L'assenza di carboidrati viene interpretata dal nostro organismo come una mancanza di riserve energetiche rallentando di conseguenza il metabolismo. Inoltre, l'assenza di carboidrati, fa aumentare il senso di fame, facendoci mangiare di più.
Il segreto sta nell'assunzione giusta dei carboidrati: l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomanda di consumare il 55-75% dell'energia totale dai carboidrati, di cui solo il 10% dagli zuccheri semplici. I carboidrati, infatti si dividono in complessi, cioè a lunga digestione: pasta, pane, patate, riso e legumi, alimenti che contengono amido e che ci forniscono energia nel lungo termine oltre ad aumentare il senso di sazietà. Ci sono poi i carboidrati semplici, che vengono subito assimilati dall'organismo e che sono contenuti nel miele e nella frutta e, in forma raffinata, anche nello zucchero. Potrebbe essere consigliabile al massimo, eliminare i carboidrati semplici che vengono raffinati in maniera artificiale (come lo zucchero), ma non rinunciare a miele e frutta.
La ricerca: eliminare i carboidrati due giorni a settimana raddoppia la perdita di peso
Lo studio è stato condotto dallo University Hospital of South Manchester, e ha dimostrato che mangiare carboidrati solo due volte a settimana aumenta la perdita di peso. La ricerca è stata condotta su 115 donne divise in tre gruppi e che sono state seguite per quattro mesi. Il primo gruppo ha seguito una dieta con un limite di calorie giornaliero fissato a 1500, il secondo gruppo ha mangiato per cinque giorni senza restrizioni e ha eliminato per due giorni a settimana i carboidrati riducendo le calorie a 650 mentre, il terzo gruppo ha eliminato le calorie per due giorni, come il secondo, senza però restrizioni in merito alle calorie. Alla fine è risultato che le donne del secondo e terzo gruppo avevano perso 4 chili rispetto ai 2,3 delle donne del primo gruppo. Da questa ricerca risulterebbe quindi che ridurre i carboidrati fa dimagrire. Ciò è vero nell'immediato ma, cosa accade nel lungo termine?
In merito alla questione, il presidente della Società Italiana di Diabetologia, il dottor Gabriele Riccardi, ha affermato:"È ormai arcinoto che ridurre i carboidrati è il mezzo migliore per dimagrire nel breve termine, ovvero nel giro di sei mesi, anche a prescindere dalla presenza della resistenza all'insulina: un regime alimentare standard prevede il 60 per cento delle calorie dai carboidrati, per cui ridurli è mirare al bersaglio grosso, difficile non calare di peso. Il problema è che poi i chili persi tornano, al massimo nel giro di due anni: succede perché una dieta con pochi carboidrati viene sentita come “innaturale”, è troppo lontana dalla nostra alimentazione standard. Così è più probabile abbandonarla“.
Il dottor Riccardi afferma inoltre che, per perdere peso nel lungo termine, è consigliabile scegliere i carboidrati giusti sostituendo quelli raffinati con quelli integrali, senza dimenticare di mangiare ogni giorno frutta e verdura. La perdita di peso non sarà eclatante ma riusciremo a mantenerla anche dopo due anni.

fonte: fanpage.it