Nuovo sciopero dei benzinai proclamato dalle associazione di categoria per l'inizio di marzo. I distributori di carburante infatti rimarranno chiusi per uno sciopero dei benzinai nelle aree di servizio delle autostrade tra il 4 e il 5 marzo prossimi. Nel dettaglio, i gestori delle aree di servizio autostradali attueranno le prime 48 ore di sciopero generale dalle ore 22 di martedì 3 fino alla stessa ora di giovedì 5 marzo.
Lo ha annunciato l'Assemblea promossa da Faib Confesercenti, Fegica Cisl ed Anisa Confcommercio dopo una riunione di coordinamento che si è tenuta mercoledì a Roma. Lo sciopero dei benzinai rientra tra le azioni di protesta decise dai gestori dei distributori per contestare gli atti di indirizzo per la ristrutturazione della rete. "I Ministeri dei Trasporti e dello Sviluppo economico continuano ostinatamente e senza alcun riguardo dello stato di assoluto degrado e sofferenza del settore, dei consumatori, del bene pubblico soggetto a concessione, dell'interesse collettivo e persino delle leggi vigenti, a difendere unicamente l'ormai indifendibile interesse privato e le ingenti rendite di posizione appannaggio degli ‘amici' concessionari e degli ‘amici degli amici'" hanno attaccato i benzinai, da tempo ormai sul piede di guerra.
La stessa assemblea delle associazioni di categoria inoltre ha deciso all'unanimità di impugnare di fronte al Tar del Lazio sia gli atti di indirizzo governativi, sia ogni ulteriore atto eventualmente conseguente a questi. Secondo i benzinai, infatti, i due dicasteri governativi coinvolti "invece di farsi promotori di una decisa iniziativa tesa a razionalizzare la rete distributiva e migliorarne gli standard di servizio offerto all'utenza, consentono ai concessionari di eliminare anche la semplice assistenza attraverso la completa automazione".
Negli stessi atti del governo secondo i gestori "nessun intervento correttivo viene previsto e adottato per eliminare quella vera e propria soprattassa che i concessionari impongono sui servizi prestati in autostrada e che, ad esempio, pesa sui prezzi dei carburanti per 18 cent ogni litro venduto all'automobilista, aumentata del 1400% nel giro di sei anni". "Se i concessionari fossero ricondotti nell'alveo delle regole e della semplice ragionevolezza, esaurendo le loro pretese con i pedaggi che invariabilmente aumentano al 1° gennaio di ogni anno, e quindi fosse azzerato il peso delle royalty sui carburanti e razionalizzata la rete il prezzo di benzina e gasolio venduti in autostrada potrebbe scenderebbe immediatamente tra i 16 ed i 20 centesimi di euro" concludono i benzinai.