Tra i tanti problemi di Roma che ad oggi risultano ancora irrisolti ci mancavano soltanto l’emergenza guano e la presenza massiccia di topi.
Eppure non sono affatto problemi da sottovalutare. Per quanto riguarda il problema degli escrementi degli storni talmente copioso da rendere il fondo stradale sdrucciolevole ci sono stati interventi di pulizia che però non hanno ancora risolto la situazione.
Automobilisti, motociclisti e pedoni continuano ad avere incidenti dovuti alla presenza di questa sostanza resa ancora più scivolosa dalla pioggia e nonostante il lungotevere sia stato chiuso per 10 ore proprio per le operazioni di lavaggio la vicenda non è ancora chiusa.
Sul problema guano è intervenuta anche l’Aduc, Associazione per i diritti degli utenti e consumatori, che ha dato un allarme importante denunciando una situazione ormai insostenibile da anni: “Nelle feci degli storni, che ricoprono il manto stradale, può annidarsi il germe della tubercolosi. Oltre a rendere scivolose le strade e a colpire i passanti, dunque, gli escrementi degli storni possono contenere il Mycobacterium tubercolosis avio, un ceppo parente del germe della tubercolosi umana, che è resistentissimo: essendo ricoperto da uno strato ceroso, può rimanere mesi nelle feci che gli storni lasciano sulle strade e che una volta seccati, vengono polverizzati, trasportati dal vento e respirati dall’uomo insieme al batterio. Il mycobacterium avio può provocare la tubercolosi nell’uomo, specie in soggetti debilitati e nei bambini che sono a minor distanza dal suolo.
La soluzione sarebbe quella di una frequente pulizia delle strade e di avviare operazioni di contenimento della presenza degli storni. Lo scrivemmo nel 1998 al sindaco di Roma di quell’epoca, Francesco Rutelli. Sono passati ben 17 anni e tutto è come allora”.
All’emergenza guano si è poi aggiunta quella per i topi. La denuncia arriva in questo caso da Assotutela che ha anche girato un video per dimostrare la presenza di numerosi roditori, “una vera e propria invasione di topi, a dozzine nei secchioni davanti Castel Sant’Angelo, nei pressi di San Pietro”.
Anche in questo caso viene sottolineato come oltre al segnale di degrado di una città che dovrebbe essere il biglietto da visita del nostro Paese si sia di fronte ad un’emergenza sanitaria dato che i topo possono portare numerose malattie e infezioni pericolose per l’uomo.