ROMA - Monteverde è in lutto. E' morto Evasio, e il quartiere lo ricorda con affetto. Molti di voi se lo ricorderanno, se sono monteverdini. Altri lo conosceranno solo ora, ma vale la pena dedicargli un saluto per il suo ultimo viaggio.
Addio Evasio
E' morto Evasio, "er mezza Piotta». Qui a Monteverde lo ricordano così, con quel soprannome antico con cui era diventato famoso nella zona. Era un'icona per il quartiere, un simbolo, una istituzione. Per molti era solo un invisibile, ma per tanti altri un ricordo dell'infanzia, perché da oltre trent'anni vagabondava per le strade monteverdine. Era tutt'uno con la sua Vespa, portava a spasso i gatti e dormiva dentro un container della parrocchia di via del Casaletto.
Un clochard con una grande dignità
Un nullatenente insomma. Ma alcuni dicono che fosse un ingegnere caduto in disgrazia, un uomo colto e con una famiglia alle spalle che, però, l'aveva dimenticato. Una storia come tante, quella di Evasio. Stavolta, però, è entrata nel cuore degli abitanti della zona, che lo incontravano spesso e non mancavano di salutarlo.
Era un clochard che ha sempre colpito tutti per la sua dignità, perché non ha mai chiesto nulla a nessuno, erano le persone a dargli qualcosa spontaneamente. Sabato Monteverde lo saluterà per l'ultima volta: i funerali si svolgeranno alle ore 14 presso la Parrocchia Nostra Signora Di Coromoto su via dei Colli Portuensi.
Fonte: diariodelweb.it