Proseguono le indagini sull’omicidio di Emanuele Morganti morto domenica pomeriggio al policlinico Umberto I di Roma, nonostante i tentativi disperati dei medici di salvargli la vita. Per il delitto sono in carcere Mario Castagnacci, cuoco, e Paolo Palmisani, due fratellastri di Alatri. Il primo era stato fermato a Roma giovedì 23 marzo per possesso di droga, ma poi rilasciato proprio la mattina dell’omicidio. Nessuna misura restrittiva era stata presa nei confronti di Mario Castagnacci, che insieme a Palmisani, è stato nel frattempo posto in regime di isolamento nel carcere romano di Regina Coeli.
Intanto, il legale di Castagnacci, Tony Ceccarelli, ha rinunciato al mandato, pur precisando di non avere ricevuto pressioni di sorta: “E’ stata una decisione autonoma, presa senza alcuna pressione. Lo dico perché in questi giorni sono stati molti i colleghi, anche di indagati più marginali, che sono stati minacciati e malmenati”. L’avvocato, ospite ieri sera della trasmissione ‘Chi l’ha visto?’, è tornato sull’argomento, spiegando: “È una decisione che ho maturato a seguito di un colloquio che ho avuto con il Castagnacci, ma è qualcosa che lui si aspettava, per una serie di circostanze che abbiamo affrontato durante il colloquio e per una serie di fatti che si sono verificati in questi giorni”.
Tony Ceccarelli prosegue: “Lo conosco abbastanza bene da qualche anno, è un ragazzo che si è rivolto a me per farsi assistere e abbiamo avuto sempre buoni successi processuali tanto è vero che fino all’altro giorno era un ragazzo al quale io ho fatto restituire la completa libertà. Non io, per carità, io ho fatto una richiesta contrariamente a quella del pm che chiedeva che venisse applicata a Castagnacci la misura cautelare e il giudice ha voluto accogliere la nostra tesi. Ho 40 anni, sono 15 anni che lavoro. Ho un numero di processi che mi ha dato esperienza e quindi mi consentono anche di valutare l’incarico che va preso e quello che non va preso”.
Il legale insiste: “Il cliente deve meritarsi la fiducia dell’avvocato. Indipendentemente dall’incarto processuale e dagli atti. È una battaglia che si fa insieme e deve esserci sintonia tra le parti, se non c’è quella sintonia, io non assisto nessuno. Ovviamente la rinuncia ha a che fare con la mia coscienza, non si toccano vittime innocenti, non si toccano ragazzi giovani”, conclude Tony Ceccarelli.
fonte: direttanews.it