Occhio alla spesa. Dal 14 dicembre cambia tutto. Mentre le forze dell'ordine si fanno in quattro per fermare le contraffazioni alimentari, il governo Renzi cosa fa? Cancella l'obbligo di citare lo stabilimento di produzione nell'etichetta.
Ce ne parla Giuseppe L'Abbate, deputato 5 Stelle: "Sapete perché il Governo Matteo Renzi non lascerà l'obbligo di dicitura dello stabilimento di produzione e/o confezionamento sull'etichetta? Perché manca uno strumento normativo, cioè manca una legge! Il Governo Renzi, che emana un decreto a settimana, viene a dirci in Aula che manca la legge che obblighi questa disposizione. Siamo proprio il paese dell'incontrario. Quando è nell'interesse delle piccole e medie imprese italiane e della salute e della tutela di tutti i consumatori un decreto legge pare non si possa fare. Complimenti Renzi!"
Insomma, una vergogna. Precisa Il Fatto Alimentare: il Ministero per lo sviluppo economico ha effettivamente espresso l'assenza di volontà rispetto al mantenimento dell'obbligo nazionale di citare la sede dello stabilimento (di produzione e/o confezionamento) sulle etichette dei prodotti alimentari venduti in Italia. Questa intenzione è stata ribadita in una nota informativa diffusa alla fine del mese luglio 2014 che però non é stata resa pubblica, bensì trasmessa alle Associazioni rappresentative delle varie categorie produttive.
In una lettera al Fatto Alimentare, il cittadino Gabriele Bertossi esprime tutta la sua preoccupazione: Vi scrivo per esprimere la mia più totale indignazione nei confronti del Governo italiano in relazione alla normativa che disciplina l'etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari. Il Governo non risulta essersi ancora attivato per mantenere l'obbligatorietà di indicare la "sede dello stabilimento di produzione" in etichetta. Da consumatore si tratta di un elemento molto importante perché voglio sapere dove un alimento è stato prodotto, in quale regione ed in quale paese!!! Il Governo sembra aver deciso di accontentarsi della debole protezione offerta da Bruxelles. Ciò è vergognoso perché si tratta di un'informazione essenziale e l'Italia ha tutto il diritto di mantenerla in vigore sul proprio territorio. Cosa si può fare per tutelare la nostra salute ed il nostro diritto ad essere informati?
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