Sporcizia, fili scoperti e cantieri infiniti stazioni metro nel degrado
Maglia nera a Re di Roma ed Eur. Anagnina la più pulita Infiltrazioni a Termini, Furio Camillo, Fermi e Palasport. Perdite d’acqua e crepe sui muri; rifiuti a terra e attrezzature dei cantieri lasciate alla rinfusa. In metropolitana, oggi, il degrado dilaga. Per vederlo basta percorrere, in qualsiasi ora della giornata, alcune tratte sulle due linee della città. La più grande preoccupazione dei passeggeri, durante il viaggio, non è sui tempi di transito o sul numero dei vagoni, giudicati in media abbastanza soddisfacenti. La vera sofferenza è nel tragitto da percorrere all’interno della stazione, dove in alcuni casi è necessario uno slalom, per evitare rifiuti e sporcizia.
A Re di Roma, linea A, lo scenario più drammatico: ai lati della banchina, i segni di perdite d’acqua sembrano pozzanghere; poco distante, resti di vomito – neanche troppo recenti – tengono lontani dai sedili anche gli utenti meno schizzinosi. «E’ vergognoso – sbotta Vincenzo Cosentino – tenere pulite le stazioni è indispensabile in un servizio pubblico». Indispensabile ma molto difficile, stando allo spettacolo in alcune fermate, dove sono evidenti le tracce di un’incuria consolidata nel tempo. Lo dimostrano, a Lucio Sestio, le crepe sul pavimento e sul muro, scavate dalle infiltrazioni d’acqua.
Al capolinea di Anagnina la situazione cambia, e agli occhi del passeggero si presenta una stazione pulita e ben curata, che induce ad affrontare il viaggio verso Termini con maggiore fiducia. Ma la speranza dura poco: Furio Camillo è un brusco risveglio. Qui il soffitto cambia colore tre volte, quanti sono gli strati di copertura, messi a dura prova dalle solite infiltrazioni; e anche sulla banchina la situazione non migliora: anche se pulita di recente, e quindi non tappezzata di pozzanghere, la pensilina è male illuminata con molte luci guaste, e imbrattata da segni di allagamenti passati. A Termini si aggiunge anche il disagio da elettricità, con il corridoio di passaggio tra linea A e B costellato da fili scoperti, segno di lavori perennemente in corso.
Lo snodo di Termini è anche il punto d’incontro di tutti gli utenti, che sembrano cercare, invano, segnali direzionali. «Sul metrò mancano indicazioni – afferma Andrea Lauro – A Londra tutto è ben organizzato, senza parlare inglese mi sono orientato benissimo. Come si troverebbe, qui, uno straniero che non parla italiano?»
Non sa rispondere la folla di turisti a Cornelia, in fila davanti all’ascensore; l’argomento, però, è di sicuro interesse anche sulla linea B, dove si ripropone lo stesso scenario: a poca distanza, si alternano stazioni perfettamente pulite a situazioni opposte.
La sporcizia invade le fermate Eur Fermi ed Eur Palasport, dove sulla scalinata si possono ammirare vari generi di cartacce, sovrapposti e stratificati nel tempo. Va meglio a Piramide e Garbatella, fermate di superficie meno predisposte al degrado. Ma a Eur Magliana, in direzione Rebibbia, torna il disordine più desolante: transenne e attrezzi da lavoro stazionano da giorni a ridosso della banchina; un brutto spettacolo per i passeggeri, che si chiedono, sconsolati, quando finiranno i lavori di sistemazione della stazione.
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