Nonostante Facebook continui a mettere a disposizione strumenti adatti alla pubblicazione delle foto dei propri figli, questa pratica resta sconsigliata da molti esperti in materia. È di questa opinione anche Valentina Sellaroli, Pubblico Ministero presso il Tribunale per i minori di Torino, che tramite un'intervista a Repubblica ha messo in guardia i genitori troppo social sui possibili rischi del condividere foto e informazioni sui propri figli. L'allarme arriva in seguito alla pubblicazione di Scrapbook, un nuovo strumento che consente di gestire le foto dei bambini all'interno della piattaforma realizzata da Mark Zuckerberg.
"Il primo invito alla prudenza viene banalmente dalla diffusività del mezzo" ha spiegato la Sellaroli "Pubblicare su internet la foto dei propri bambini è di per sé atto che potenzialmente può raggiungere un numero di persone, conosciute e non, indiscutibilmente più ampio che non il semplice gesto di mettere la foto dei propri figli più o meno in mostra sulla propria scrivania". Insomma, la possibile esposizione a persone malintenzionate - che in questo modo possono riconoscere i bambini - è decisamente maggiore sul web, nonostante le nuove restrizioni portate da Scrapbook.
C'è poi il problema della pedop***ografia: spesso i responsabili utilizzano le fotografie trovate in rete e il fotomontaggio per creare materiale pedop***ografico da far in seguito girare sul web. La Sellaroli sottolinea peraltro che anche chi pratica il fotomontaggio è punito come quelli che producono queste foto con bambini reali e "non sempre serve che le pose siano sessualmente lascive o esplicite, come veniva richiesto un tempo".

fonte: fanpage.it