La sospensione della rata di giugno dell'Imu, vera e propria bandiera del governo delle "larghe intese" rischia di trasformarsi in un'amara sorpresa a Settembre per gli Italiani perchè la bozza di decreto, attualmente in discussione, prevede il ritorno a tre rate per la prima abitazione, che quest’anno si sarebbe dovuta pagare in due sole tranche. Questo significa che i contribuenti a Settembre dovranno versare due rate insieme, pari al 66% dell’imposta. In più maggiorate della raffica di aumenti delle aliquote che un Comune su tre ha già deliberato. Quindi se non si arriverà alla cancellazione della tassa, il regalo di giugno rischia di trasformarsi in una stangata a Settembre.
I proprietari di seconde case, in occasione del pagamento a giugno dell'Imu, saranno in molti casi costretti a versare la quota già maggiorata dalle addizionali comunali. Si dovranno pagare, infatti, le nuove e più salate aliquote nei comuni che le avranno pubblicate sul sito del Ministero dell’Economia entro il 16 maggio. Negli altri casi si pagherà come lo scorso anno.
Questo, il quadro se non dovesse intervenire nessuna riforma. Al riguardo l'ipotesi più accreditata sarebbe la proposizione di un unica imposta sul modello tedesco. Il nome potrebbe essere "tassa Ics", Imposta case e servizi, che dovrebbe accorpare Imu, Tares, imposta di registro e addizionali comunali Irpef. Il tutto con franchigie più alte che esentino le prime case non di lusso, no tax area per i redditi Isee più bassi e "patrimonialina" dell’1,5 per cento sugli immobili di valore catastale superiore a un milione e mezzo.