400 miliardi di yen, ovvero circa 3 miliardi e 123 milioni di euro. Una cifra monstre che se confermata diventerebbe la più grande acquisizione della storia nel campo delle bevande.
E’ l’ammontare dell’offerta che secondo il quotidiano giapponese «Yomiuri Shimbun» sarebbe stata messa sul campo dal produttore giapponese di bevande Asahi Group Holdings. L’intento è quello di acquisire i marchi di SABMiller Peroni e Grolsch.
Mancano le conferme ufficiali dell’affare, ma la transazione è plausibile poiché il colosso della birra SABMilller sarebbe costretto a vendere i due marchi premium Peroni e Grolsch (valutati circa 1,8 miliardi di euro) per evitare contestazioni da parte dell’Antitrust europeo.
Infatti il colosso sudafricano è già in possesso di altri marchi decisamente importanti sul mercato della birra come Corona e Stella Artois, una concentrazione di potere tendente al monopolio che non piace molto a chi vigila sulla libertà di mercato e sulla concorrenza.
Per quanto ci riguarda resta un po’ l’amaro in bocca pensando ad un marchio storico come quello creato da Francesco Peroni che nel 1846 aprì un piccolo birrificio a Vigevano.
Da lì la strada fatta è tanta. Grazie all’entusiasmo e alla passione di Giovanni Peroni, figlio diciottenne di Francesco, l’azienda estende il proprio successo al resto d’Italia e nel 1864 viene inaugurata la sede di Roma.
Agli inizi del ‘900 Peroni era già leader nel mercato delle birre, e poi fu una continua escalation in cui la birra italiana diventava famosa anche all’estero.
Poi ci fu la cessione dell’azienda italiana al colosso SabMiller e ora questo ulteriore eventuale passaggio di mano.