Che, dopo l'allerta per il diffondersi di casi di scabbia in tutto il Paese, rischia di aggravare una situazione già precaria di per sé.
Per Craxì l'epatite C non rappresenta un rischio per la salute pubblica, per via soprattutto della modalità di trasmissione di questo virus. "Ma - avverte - una parte di queste persone diventa stanziale, dunque si tratta di pazienti che avranno diritto alle cure".
Cure straordinariamente efficaci, ma anche molto costose. Aspetto, questo, che è stato esaminato a lungo dagli specialisti a Vienna. "A fronte del Fondo per gli innovativi - spiega - in Italia fino a ieri erano stati spesi per i nuovi medicinali anti-epatite C circa 90 milioni di euro".
Ovviamente, con importanti disparità fra le regioni: a fronte dei 10-15 milioni di euro spesi in Lombardia ed Emilia Romagna, la Sicilia si ferma a meno di 1,5 milioni. "Proprio a Mazara e Marsala - conclude Craxì - ci sono dei gruppi di stranieri ormai stanziali in cui il virus dell’epatite C è presente".