ECCO I PRODOTTI PIU' RUBATI DAGLI SCAFFALI
Seicento milioni di euro: a tanto ammonta, nel mese decisivo per lo shopping di Natale, l'ammanco delle merci sugli scaffali. Oltre il doppio di quanto viene rubato in media durante l’anno, anche per effetto della crisi – stima la Coldiretti – che riporta i dati del Barometro dei Furti nel Retail in Italia. I fenomeni di taccheggio, frodi da parte di dipendenti o fornitori, attività della criminalità organizzata nel retail ed errori amministrativi, hanno rappresentato, quest'anno, una percentuale pari all'1,3 per cento delle vendite al dettaglio, per un valore totale annuale stimabile in oltre 3 miliardi. I furti nei negozi toccano però il massimo dell'anno nel mese dello shopping che precede il Natale a causa – sottolinea la Coldiretti – dell'affollamento che rende più facile sfuggire ai controlli e della voglia di regalarsi comunque garantirsi comunque i regali per le festività. Se il Black Friday dedicato agli acquisti negli Usa ha costretto la polizia ad intervenire per sedare risse, arresti e incidenti, in Italia è già scattato l’allarme rosso per il taccheggio.
Lunga e variegata, la lista dei prodotti che scompaiono più facilmente dagli scaffali: prodotti più facili da nascondere in borse, borsette o nelle tasche, ma anche le stesse borse, che possono anche essere comodamente indossate sperando di farla franca. Tra le categorie di prodotti più a rischio ci sono alcolici e alimentari per non rinunciare al tradizionale cenone ma anche abbigliamento femminile e accessori moda, giocattoli, profumi e confezioni regalo di prodotti di salute e bellezza, dispositivi elettronici come smartphone e tablet, prodotti da bagno per uomo, confezioni regalo di DVD e console, articoli elettrici come articoli per ferramenta/fai-da-te, orologi, gioielli, cioccolate e dolciumi. Tra i prodotti alimentari svettano – precisa la Coldiretti – i vini pregiati, gli spumanti e gli altri alcolici, ma anche formaggi come il parmigiano reggiano e il grana padano, i salumi, i diversi tipi di patè confezionati e le specialità regionali più tipiche. Il 16 per cento degli italiani conosce personalmente – continua la Coldiretti – qualcuno che per indigenza è stato costretto a rubare nel 2013 e tra questi ben due su tre (66 per cento) hanno sottratto prodotti alimentari e il 22 per cento oggetti per i propri figli, secondo una analisi Coldiretti-Ixe'. In realtà ad essere responsabili dei furti – sottolinea la Coldiretti – sono per il 42 per cento i clienti, ma per il 30 per cento i dipendenti, per il 21 per cento errori amministrativi e l'8 per cento i fornitori. Aumentano anche i prodotti agricoli nelle campagne, dalle insalate alla frutta ma anche animali dalle pecore alle galline ma anche piante tipiche delle feste in vista del Natale. I furti avvengono preferibilmente di notte e oltre alle perdite provocate dalla sottrazione dei prodotti toccano spesso anche – conclude la Coldiretti – danni alle strutture e alle coltivazioni in campo magari non ancora pronte per la raccolta. La Coldiretti chiede un rafforzamento dell'attività di controllo delle forze dell'ordine sul territorio.
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