Abbiamo rilevato la presenza di sostanze cancerogene su diversi tipi di tessuto prodotti in Cina». Ed ora scatta l'allarme mondiale.
La denuncia di Greenpeace arriva dopo i test su diversi prodotti tessili che dalla Cina vengono esportati in tutto il mondo: su alcuni sono state trovate tracce di interferenti endocrini e di una sostanza come l'antimonio, usato per la fabbricazione di proiettili. A contatto con l'uomo, queste sostanze possono avere effetti cancerogeni. Gli attivisti di Greenpeace ora vogliono fare pressioni sul governo, anche se non è facile.
Va detto, però, che già nel maggio scorso le autorità cinesi avevano diffuso una guida per i genitori, sconsigliando l'acquisto di maglie dai colori pesanti, fluorescenti e con inchiostro stampato per i propri figli. Ora l'allarme rischia di diventare da nazionale a mondiale: la Cina è uno dei maggiori produttori tessili del pianeta, ed è proprio da queste fabbriche, dove gli operai, in diversi casi giovanissimi, lavorano in condizioni di schiavitù, che nasce gran parte dei prodotti contraffatti molto diffusi anche in Italia.