Comprendere i sintomi dell'infarto, una delle prime cause di morte nei paesi occidentali, è a volte poco agevole, perché molto diversi da quelli che tradizionalmente vengono considerati tali. Invece è estremamente importante rendersi conto immediatamente di quanto sta accadendo perché la tempestività dell’arrivo in una struttura ospedaliera rappresenta la differenza tra la vita e la morte. Infatti è estremamente importante intervenirerapidamente, perché altrimenti se il ritardo comincia ad essere significativo, oltre i 45-60 minuti, la parte danneggiata del muscolo cardiaco in seguito alla mancanza di irrorazione sanguigna, andrà inesorabilmente incontro a necrotizzazione e, allo stato, nulla potrà dare nuova vita a quelle cellule morte.
Ne consegue che è importante saper cogliere i sintomi che, mai come per questa patologia, possono essere anche molto diversi tra loro, estremamente vari, e questo dipende anche dalla sede dell’infarto stesso e dalla sua estensione. Una recente ricerca dei National Institutes of Health (NIH) statunitensi ha, per esempio, evidenziato una serie di sintomi specifici delle donne che difficilmente potrebbero essere associati ad un evento infartuale. Un mese prima che questo si verifichi si può avvertire un senso di fatica, difficoltà o disturbi del sonno, ansia, difficoltà di respirazione che si esplicita con il respiro corto, indigestione. Questi sintomi, se avvertiti, difficilmente fanno pensare ad un evento infartuale, per cui è probabile che questo possa verificarsi cogliendo completamente di sorpresa il paziente che invece avrebbe potuto porvi rimedio anticipatamente.
Ma vi sono anche altri sintomi che dovrebbero far scattare il così detto campanello d’allarme, solo che nell’immaginario collettivo l’infarto si presenta con il dolore al petto e al braccio destro, mentre invece non è così. Alcune forme di angina, di sofferenza cardiaca per la precisione, si presentano in modo del tutto inconsueto, anomalo verrebbe da dire, per cui è bene fare caso a dei piccoli segnali che possono fare la differenza, se colti in tempo, tra un infarto conclamato e un infarto evitato.
Un leggero formicolio alle dita della mano sinistra che viene per lo più scambiato per un addormentamento dell’arto a causa di una posizione particolare o scorretta. Un dolorino che corre lungo la mandibola fino alla punta del mento così come un dolorino non troppo intenso che corre lungo la parte inferiore del braccio fino alla punta del mignolo. Sono tutti sintomi che non destano alcun sospetto, mentre invece dovrebbero essere seriamente presi in considerazione riferendoli tempestivamente al proprio medico che saprà valutarli correttamente.
L’infarto si può anche presentare con un dolore allo stomaco, in associazione o meno al dolore alle due spalle e quindi non solo al braccio sinistro. Una cosa tuttavia non manca mai, ed è una sensazione di angoscia profonda che si presenta all’improvviso, senza alcun apparente motivo, seguita dal dolore che, come detto in precedenza, può essere di varia natura. Tutte queste manifestazioni vanno prese seriamente in considerazione, non bisogna mai sottovalutarle, non solo quelle che annunciano un infarto in atto, ma anche quelle che possono presentarsi anche tempo prima dell’evento stesso.
Infine esistono anche degli infarti silenti, asintomatici, che si verificano senza dare alcun segno della loro presenza se non giusto quel senso di affaticamento che può essere scambiato per un momento di stanchezza oggettiva. Non è affatto raro che questi infarti vengano scoperti per caso, a seguito di un controllo di routine cui si sottopone il soggetto.
Con i nuovi mezzi diagnostici oggi accorgersi per tempo diessere a rischio infarto è possibile e, quindi, è anche possibile correre ai ripari per tempo. Oggi, una coronaria parzialmente occlusa, può essere tranquillamente riaperta con un semplice intervento di angioplastica, un intervento ormai di routine che presenta ben pochi rischi. Certo, questi non possono essere esclusi completamente perché quando ci si sottopone ad un intervento invasivo, una pur piccola percentuale di rischio esiste sempre, ma si tratta di eventualità veramente poco probabili.