La pizza d'asporto può nuocere alla salute: ecco perché
La pizza è uno dei piatti nazionali dell’Italia. Sempre buonissima la pizza, può essere consumata in pizzeria oppure a casa, grazie al servizio a domicilio. Proprio il trasporto di questa leccornia nei cartoni è il nocciolo della questione.
L’Istituto Superiore di Sanità sta analizzando la composizione dei contenitori della pizza da asporto per verificare il rispetto delle norme esistenti e soprattutto l’assenza di sostanze pericolose per la salute umana, come gli ftalati. Questi elementi sono impiegati per rimuovere gli inchiostri dalla carta che entra nel processo del riciclo. Utilizzando carta che ha subito questo trattamento, potrebbe esserci il rischio di migrazione di ftalati e altre sostanze negli alimenti, e soprattutto nella pizza; in particolare. La pizza inoltre potrebbe essere più a rischio per il suo contenuto di grassi che facilitano l’osmosi. Inoltre, la pizza raggiunge temperature piuttosto alte, che si attestano attorno ai 60 gradi, e quando viene inscatolata per il trasporto è letteralmente bollente.
La legge italiana stabilisce che i cartoni devono essere in cellulosa vergine e senza scritte all’interno, in modo che non vi siano rischi per la salute, ecco perchè nel nostro Paese il problema ha una dimensione più contenuta. Il rischio però, può arrivare da prodotti esportati da altri Stati, dove la normativa è meno stringente.
E’ importante sottolineare che questo allarme non riguarda soltanto i cartoni delle pizze ma è più generale; i ricercatori parlano di pericolo accumulo, inteso come possibilità di entrare troppo a contatto con sostanze dannose. Ilproblema dell’accumulo è quindi più generale e si ricollega anche ad altre fonti di inquinamento. La diffusione di cartoni per pizza ottenuti da carta riciclata, è legata anche ad un discorso economico infatti, quelli composti esclusivamente da carta vergine hanno un costo assai elevato che andrebbe a penalizzare tutta la filiera produttiva.
Il problema dei contenitori della pizza, non è certamente una novità già nel 2010 l‘Unione nazionale dei consumatori mise in evidenza il fatto che alcuni cartoni contenevano diisobutilftalato, una sostanza pericolosa per la salute. Questo problema in Italia è comunque monitorato ed i controlli sono piuttosto frequenti e severi.
Fonte: http://social-news.net1news.org/
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