È ricoverato in gravi condizioni all'ospedale Santobono di Napoli, M. S., bambino ucraino di undici anni colpito da botulismo, una malattia causata da un'intossicazione alimentare. Il bambino, residente in via Sorrentino, una traversa di via Iervolino, a Poggiomarino, è in coma: la sua situazione, secondo i medici, è molto seria e l'undicenne è considerato in pericolo di vita.
Si trova in sala di rianimazione, ha difficoltà a respirare ed è intubato. Saranno decisive le prossime ore per capire l'evoluzione del suo stato di salute. Sulla vicenda c'è ora un'indagine della procura di Torre Annunziata e dell'Asl Napoli 3 Sud: medici e forze dell'ordine sono chiamati ad accertare cosa ha generato la malattia e anche le eventuali responsabilità.
Secondo le prime verifiche, a causare l'intossicazione sarebbe stata la carne di coniglio che la famiglia del bambino ha portato dal Paese d'origine e che conservava in un barattolo di vetro: proprio la modalità approssimativa di conservare la carne sarebbe alla base dell'infezione. I residui della pietanza, mangiata dal bambino 48 ore prima del malore, sono stati trovati nella spazzatura dal dottor Nicola Trinchese, epidemiologo dell'Asl, che ha effettuato l'ispezione assieme al veterinario Salvatore Carbone, al tecnico Domenico Peluso e al suo staff. I due medici sono stati allertati direttamente dai colleghi del Santobono, dove il bambino è stato portato dopo un primo ricovero all'ospedale Martiri del Villa Malta di Sarno.
Il piccolo M. ha prima vomitato, poi ha cominciato ad avere problemi a parlare, deglutire, respirare. A quel punto la madre e lo zio, che vivono con lui a Poggiomarino, si sono preoccupati ed hanno deciso di portarlo a Sarno. Dopo le prime analisi, la decisione di trasferirlo a Napoli. Peraltro, della questione è stato interessato anche l'Istituto superiore di Sanità, al quale i medici del Santobono hanno inviato un campione delle feci del bambino. L'intossicazione da botulino, infatti, è piuttosto rara e richiede una serie di accorgimenti.
Non c'è pericolo di contagio, ma è necessario accertare che nessun altro componente della famiglia del bambino abbia mangiato la stessa carne. I residui trovati nel barattolo incriminati sono stati inviati, su disposizione della Procura di Torre Annunziata, all'istituto di zooprofilassi di Portici, dove saranno accuratamente analizzati. Il piccolo M. frequenta la quinta elementare e si è trasferito da poco tempo a Poggiomarino.
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